“Pepsi & PlayStation”, fuori il 24 ottobre per Cinico Disincanto, è il primo singolo dei leimannoia dopo l’EP “Troppo Frizzante”: apertura di stagione e cambio campo, meno chitarre al sole, più elettronica che fa lampeggiare il salotto. È l’atto zero della nuova fase: synth plasticosi, cassa morbida, ironia dura. Divano, Pepsi ghiacciata e nessun senso di colpa. Game on.
Il brano marcia con tono imperioso e teatrale: un flow di affermazioni, divieti, preferenze, manifesto di uno che sa chi è e cosa vuole. Ultimo rimasto sveglio non perché fa tardi, ma perché non si fa fregare: zero storytelling performativo, zero ansia da prestazione, zero “siamo carichissimi raga”. Qui si predica l’ozio competente: riflessi pronti, KPI a zero.
Il protagonista? Un profeta dell’anti-FOMO: parla come un dittatore gentile, enumera ciò che è e non è, detta regole con la sicurezza di chi ha già vinto, senza muoversi dal tappeto.
La sua missione è ribaltare la narrazione: rendere “cool” ciò che i cool hanno sempre snobbato. Niente stravizi che “ti portano la testa altrove”, niente photo dump del venerdì notte: lui preferisce i trofei digitali e le bollicine scure.
Rispetto alle uscite precedenti, il suono vira deciso: cassa rotonda, bassi gommosi, tastiere vintage lucidate con l’ironia. L’estetica è quella, sfacciata, pop, un filo cartone animato, ma la tesi è serissima: se il mondo urla produci, “Pepsi & PlayStation” risponde pausa. E lo fa ballando sul posto, con la stessa grazia con cui si schiva la notifica di un evento a cui non si voleva andare.
Alla fine resta un invito semplice: trasformare il salotto in pista, il senso di colpa in badge, il rumore del mondo in modalità silenziosa. Se ti riconosci, benvenuto nel club del tappeto: telefono a faccia in giù, lattina che sfrigola, pollici pronti. Qui non si corre per arrivare, si stacca per restare. Press pause to start.
Biografia
leimannoia prende vita nell’estate del 2024, frutto di una sintonia artistica e personale sviluppatasi tra quattro amici, decisi a trasformare le loro serate romane in qualcosa di più che semplici birre e battute acide. Dopo il primo live, la decisione è stata unanime: unirsi sotto il nome di leimannoia e portare un po’ di quel caos organizzato nei palchi della Capitale.
Musicalmente, il loro stile è un cocktail imprevedibile di funk, pop, indie, hip hop e un pizzico di punk rock – quanto basta per sciogliere le gambe e accendere l’atmosfera. Non amano essere etichettati, perché in fondo, come dicono loro, le categorie di genere musicale sono ormai un concetto superato. Se vi trovate a soffiare aria dal naso ascoltando un loro pezzo, congratulazioni: avete colto la loro essenza. Se non vi succede... beh, potrebbe essere un problema vostro. I testi dei leimannoia sono un mix di irriverenza, satira e nonsense, che oscillano tra critica sociale e puro divertimento. Ridono dei dogmi, smontano con leggerezza la gravità del vivere quotidiano e non si vergognano di inserire qua e là un po’ di cuore, quando l’occasione lo richiede. La formazione vede Nanni e Laso alle voci, Johnny Patana alle chitarre brillanti e Fabbio Lavazza alle tastiere lunatiche. Insieme, hanno iniziato a farsi notare nella scena musicale romana, suonando per un pubblico di giovani scappati di casa, a suon di set energici, ironici e sempre un po’ brilli. leimannoia è tutto questo: musica, caos, risate e il desiderio di smantellare la serietà con un groove irresistibile.
Nessun commento:
Posta un commento