"Dove le parole finiscono, inizia la musica." (H. Heine)

08 agosto 2025

Spotify? No grazie. Marco Falco sceglie l’etica per il lancio di “Revolution”


Immagina una scintilla che si accende nel silenzio, lontana dal clamore delle piazze e dal rumore delle bombe. Una voce solitaria ma potente, che rompe il conformismo e si fa manifesto di coscienza, non di ideologia. È da questa visione intima e ribelle che nasce “Revolution”, il nuovo brano di Marco Falco, in uscita oggi 8 agosto.

Ma attenzione: non la troverete su Spotify.


Una scelta etica e netta quella dell’autore, che rifiuta di sostenere una piattaforma che destina parte dei suoi profitti al finanziamento bellico. Una piccola rivoluzione già nella forma, prima ancora che nel contenuto.


“Revolution” è una dichiarazione d’intenti: la vera battaglia non si combatte con le armi, ma con la mente e con il cuore. Marco Falco ci invita a pensare con la nostra testa, a mettere in discussione le narrative dominanti, che si tratti di informazione, religione o politica. Non c’è partito o schieramento che tenga: tutto ciò che crea divisione va smascherato. Perché la vera rivoluzione è personale, interiore, quotidiana.


Nel brano, la realtà viene mostrata per quella che è – senza filtri né favole: nessuno verrà a salvarci, la salvezza può nascere solo da una presa di coscienza individuale, da un cambiamento che parte dal basso, da ognuno di noi.


Musicalmente, “Revolution” è intenso, essenziale, diretto come un pugno in faccia. La voce di Marco Falco arriva dritta, senza fronzoli, e accompagna un reggae tosto e deciso, costruito su chitarre robuste, una ritmica incalzante e una linea vocale carica di urgenza. L’atmosfera è volutamente spoglia, quasi ruvida, ma proprio per questo autentica e credibile.


La produzione evita effetti spettacolari per lasciare spazio al messaggio, che è il vero protagonista. Non si cerca la hit, ma la testimonianza. Un grido lucido e coerente, contro un sistema che pretende di pensare al nostro posto.

“Revolution” non è solo una canzone ma anche un gesto artistico e politico, un invito alla consapevolezza, alla responsabilità e alla coerenza. Marco Falco non urla: parla chiaro. E questo basta a smuovere coscienze.


Da oggi 8 agosto, “Revolution” è disponibile – ma non su Spotify. Perché la coerenza non si compra e la rivoluzione, quella vera, inizia dentro di noi.


Biografia


Chitarrista fin da bambino, Marco comincia a studiare chitarra classica a 8 anni, grazie al padre che per primo ne intuisce la vocazione. Dopo una pausa, torna a studiare con passione chitarra contemporanea per cinque anni, avvicinandosi poi anche al canto modernoÈ negli anni ’90 che nascono le sue prime canzoni – Vento TropicaleUomini come noiMr Who – che lo portano a esibirsi nei concorsi musicali dell’epocaAlcuni di quei brani verranno riarrangiati e pubblicati anni dopo, tra il 2017 e il 2021.


Nel 2005 prende una decisione coraggiosaabbandona il posto fisso e sceglie la musica come professione, lavorando nel settore turistico e alberghiero come musicista d’intrattenimento – voce e chitarra – sulle coste italiane e non solo.

Oggi, senza rincorrere il successo a tutti i costi, Marco Falco torna come cantautore per puro amore della musica.


Il successo, dice, “è aver trasformato una passione in un lavoro”.

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