Anomalocaris, il nuovo singolo dei Tramontana, è un manifesto di lucidità e sincerità artistica: dietro ad un una strumentale graffiante, ma semplice, si cela il messaggio edificante del riuscire a stare bene anche in un mondo inospitale.
“A volte si è prede, a volte predatori” è quello che dicono quelli che di solito prede non lo sono mai. In fondo siamo tutti animali strani, anomali e dalle forme incomprensibili, storti, asimmetrici e proprio per questo in grado di adattarsi a vivere anche in un ambiente ostile. Con Anomalocaris i Tramontana si collocano fuori dalla catena alimentare, fuori dalle ansie che la musica è solita generare nei suoi interpreti. Un gruppo di fossilizzati nello spirito e nella carne che ondeggia verso un domani uguale a ieri a suon di screamo su chitarre Midwest-emo.
La complessità del titolo potrebbe far presagire un brano articolato, che si prende molto sul serio. Anomalocaris si pone invece in termini opposti: una struttura lineare che non rinuncia agli stilemi identificativi della band, maestra nell’intrecciare riff di chitarra facendone risaltare i colori, dai più chiari ai più scuri, per un suono vigoroso quanto armonioso, Non ha senso tormentarsi perché si è fuori tempo, ci ricordano i Tramontana, poiché prima o poi lo saremo tutti, e forse lo siamo già. Tanto vale farci la pace e fare di noi stessi il nostro ambiente, allineandosi a quel nichilismo attivo di cui scriveva Nietzsche: se la realtà là fuori non ti soddisfa o non ti fa stare comodo, allora inventala.
A riprova di quanto si senta bene la band, infatti, Anomalocaris suona insolitamente felice. Uno slancio positivo che trasporta l’ascoltatore all’interno della sala prove dei Tramontana, mentre stanno preparando il prossimo concerto. La forza della loro musica risiede nel far trasparire limpidamente un mood tangibile e per niente retorico in cui è facile identificarsi. Anomalocaris è il terzo, nonché il più difficile da pronunciare, singolo dei Tramontana dal loro album d’esordio Ferite in uscita il 9 maggio per Kosmica Dischi. Un lavoro solido, granitico, un percorso intrapreso con l’obiettivo di uscirne nuovi, migliori, armati solo di una voce che graffia e da chitarre Midwest-emo.
Tour:
- 11/04 Massa - Jack Rabbit
- 10/05 Casale Monferrato - Ol Mal De Co
- 16/05 Piacenza - Coop Infrangibile
- 17/05 Arona - Ca' de pop
- 30/05 Torino - CPG
- 13/06 Vercelli - Vicolo Schilke
- 21/06 Torino - Take Care fest
- 18/07 Novara - Nóva
- 25/07 San Giorgio M.to - Desperate Hills fest
- 31/08 Sezzano - Cascina Bellaria
La Tramontana è un vento freddo che viene da lontano, da un nord del mondo non ben precisato, è anche la parziale assonanza tra qualcosa che appartiene al passato di quattro ragazzi di provincia, direttamente dal Midwest italiano, e un presente fatto di emotività, solitudine e incertezza, è camminare sulle rotaie a braccetto con la voglia di urlare tutto in un microfono e quella di nascondersi in un bagno a piangere, è la consapevolezza che crescere comporta fare dei sacrifici ma anche il dovere di non rinunciare a ciò che si è.
“Complicarsi la vita”, il loro primo album esce nel dicembre 2022 per Pan Music, che ne cura anche la produzione. Successivamente la band rilascia due singoli, Caracalla e Wasabi, sempre prodotti da Pan Music, che accompagnano le ultime date del tour, arrivate ormai attorno alla quarantina.
Influenze: Delta Sleep, American Football, Free Throw, Tiny Moving Parts, Gazebo Penguins.
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